Blinded by the light – travolto dalla musica, di Gurinder Chadha

a cura di Ciro Andreotti

Nel corso dell’ultimo anno di scuola superiore Javed, un ragazzo di origine Pakistana e di fede musulmana, grazie a un amico scopre la musica di Bruce Springsteen. Quella che inizialmente sembrava una semplice passione si trasforma immediatamente in un’ossessione in grado d’influire positivamente in ogni aspetto della sua vita.

Javed, alter ego del giornalista di origine Pakistana Sarfraz Manzoor, autore del romanzo Greetings from Bury Park, titolo che trae origine dal debutto discografico del rocker USA Bruce Springsteen e mutuato sul nome del luogo di residenza dell’allora adolescente e futuro giornalista del The Guardian, diviene il protagonista indiscusso di un film per intenditori monotematici della musica d’oltreoceano. Una musica in grado di raccontare la stessa storia ma a latitudini differenti, perché, ed è questo il messaggio nemmeno troppo nascosto che desidera veicolare la regista di Sognando Beckham (Bend It Like Beckham; 2002), non serve essere cresciuto necessariamente nel New Jersey per capire quanto la vita sia dura e quanto siano necessari i sacrifici di ogni giorno per farti arrivare in fondo. È quindi nella Luton siderurgica e operosa degli anni ottanta che si svolge una storia che narra di una famiglia patriarcale e di un ragazzo appassionato di poesia e musica. Desideroso di trovare il proprio angolo di mondo ben lontano dai desideri paterni.

Se proprio in Sognando Beckham, era il desiderio di diventare una calciatrice con la ‘C’ maiuscola, che spingeva la giovane protagonista a prendere le distanze dalla sua famiglia, qui è invece un idolo musicale d’oltreoceano che viene visto e vissuto come un esempio da seguire e che va letteralmente a prendere il posto della guida paterna. Una guida incapace, secondo il giovane Javed, impersonato da Viveik Kalra, alla terza pellicola ma alla sua prima prova di grande successo, di poterlo guidare verso la sua naturale inclinazione letteraria, perché il padre nel frattempo è troppo desideroso di vederlo sistemato e con un lavoro sicuro.

La pellicola nel frattempo si muove con agilità nel sottobosco Springsteeniano fatto di lotta e redenzione, di parole d’incoraggiamento per i diseredati e con danze in strada che strizzano l’occhio, in maniera nemmeno troppo velata, al mondo dei musical.

L’autore del romanzo Blinded By The Light (Sarfraz Manzoor) assieme a Bruce Springsteen

Alla fine si sorride e riflette, con la certezza che la propria famiglia, per quanto ortodossa, possa accettare le intemperanze adolescenziali di chi è cresciuto fra pane e odio. Perché nel frattempo, se da un lato dell’oceano il Boss lottava contro Ronald Reagan e il suo edonismo liberale, dall’altro lato il popolo Britannico, e pakistano nello specifico, era alle prese con la ‘Lady di Ferro’ Margaret Thatcher e anche con l’intolleranza di frange nazionaliste.

Da vedere quindi se siete ovviamente appassionati e Springsteeniani di ferro, ma vi consigliamo di non fermarvi alla semplice superficie musicale perché parliamo comunque di un film che aspira anche ad altre chiavi di lettura.

Blinded By The Light – Travolto dalla musica (Blinded by the light) UK, USA – 2019. Regia di: Gurinder Chadha Genere: commedia, musicale Durata: 118′. Cast: Viveik Kalra, Kulvinder Ghir, Meera Ganatra, Aaron Phagura, Dean-Charles Chapman, Nikita Mehta, Nell Williams Fotografia: Ben Smithard Musiche: A.R. Rahman Soggetto: Sarfraz Manzoor Sceneggiatura: Paul Mayeda Berge, Gurinder Chadha, Sarfraz Manzoor Montaggio: Justin Krish Produzione: Bend It Films, Levantine Films, Rakija Films Distribuzione: Warner Bros.

Blinded by the light – travolto dalla musica, di Gurinder Chadha

Valutazione finale: 6½ /10