Calvario, di John Michael McDonagh

a cura di Ciro Andreotti

Nella piccola comunità rurale di cui è parroco James Lavelle, una domenica mattina un uomo gli si avvicina per confessarsi. L’uomo, senza mostrare il proprio viso, comunica a James che lo ucciderà la domenica seguente, non perché il parroco abbia fatto nulla di male, ma esclusivamente per vendicarsi delle ripetute violenze subite da altri esponenti della chiesa locale nel corso della sua infanzia.

Una settimana per appianare possibili dubbi, incertezze, problemi personali e spirituali ancora irrisolti; è questa la condanna, sotto forma di nemesi sui generis, alla quale è sottoposto un eccellente Brendan Gleeson, solido protagonista di pellicole ambientate sia nella natia Irlanda sia oltre oceano. In questo caso per Gleeson il compito pare quanto mai surreale, perché il connazionale John Michael McDonagh, fratello maggiore del regista e sceneggiatore Martin McDonagh, lo cala nel ruolo di protagonista di una pellicola fra il drammatico e l’agrodolce, con un coacervo di peccati tutti localizzati in una minuscola comunità di anime, raccolte in pochi punti di aggregazione: il pub, le attività presenti in paese e le case degli abitanti, le quali fungono da rifugi per segreti e insicurezze personali di ognuno di loro.

Gleeson aggiunge alla pellicola alcuni comportamenti che da un uomo di fede non ci si aspetta: l’attitudine all’ubriachezza molesta e la predilezione per le armi da fuoco, da donare ai depressi della prima ora. Al tempo stesso unendo a queste abitudini il profondo interesse con il quale approccia ogni problema riguardante sia la sua comunità, sia la vita di sua figlia, impersonata dall’eccellente Kelly Reilly, avuta da un precedente matrimonio, e con la quale riesce finalmente a ricucire un buon rapporto.

Un affresco, quello del regista Londinese, che pone il parroco quale protagonista di una via crucis quasi senza speranza personale, ma una via crucis della quale ci si dimentica perché quasi del tutto assorbiti dai problemi quotidiani della piccola comunità rurale. Trasformando la pellicola in un poliziesco mascherato da ritratto sociale dell’Irlanda più profonda, perfettamente ‘fotografata’ e portata in scena da Larry Smith.

Da non perdere assolutamente nel caso siate sinceramente attratti da una narrazione trasversale che possa spiegarvi cosa significhi bere birra da un boccale di qualche litro e al tempo stesso essere un perfetto, o quasi, uomo di fede.

Calvario (Calvary) Irlanda, UK – 2014. Regia di: John Michael McDonagh Genere: Drammatico, commedia Durata: 104′. Cast: Brendan Gleeson, Chris O’Dowd, Kelly Reilly, Aidan Gillen, Dylan Moran, Isaach De Bankolé, M. Emmet Walsh, Marie-Josée Croze, Domhnall Gleeson, David Wilmot Fotografia: Larry Smith Musiche: Patrick Cassidy Soggetto: John Michael McDonagh Sceneggiatura: John Michael McDonagh Montaggio: Chris Gill Produzione: Reprisal Films, Octagon Films, IRISH Film Board, BFI Distribuzione: 20th Century Fox.

Calvario, di John Michael McDonagh

Valutazione finale: 7 /10