L’odore della notte, di Claudio Caligari

a cura di Ciro Andreotti

Sul finire degli anni ’70 quattro ragazzi della periferia di Roma terrorizzarono la capitale a suon di centinaia di rapine perpetrate ai danni di vittime dei quartieri abbienti. Le vittime, pedinate e raggiunte sotto casa, dopo essere state malmenate sanguinosamente erano obbligate a introdurre i quattro nelle loro abitazioni. Il capo banda: Remo Guerra, era un poliziotto di servizio a Torino, con molta rabbia repressa e altrettanta voglia di riscatto.

Molti anni prima del Romanzo Criminale dell’ex magistrato Giancarlo De Cataldo, che fra le mani di Michele Placido e di Stefano Sollima si trasformò in un fenomeno di costume sotto forma sia di pellicola (Romanzo criminale; 2005) sia di una serie di grande successo e dal taglio internazionale (Romanzo criminale – La serie; 2008-2010), si pose in luce questo film tratto da un altra serie di eventi che affondavano le proprie radici nel panorama dell’Italia degli anni di piombo, seppur slegati dalla lotta politica di quegli anni.

La seconda prova del regista aronese Claudio Caligari, ritornato alla ribalta dopo ben 15 anni da Amore Tossico (id.; 1983) – in seguito tornerà dietro la macchina da presa per la sua terza e ultima pellicola: Non essere cattivo (id; 2015) – rappresenta un perfetto spaccato dell’Italia di fine anni ‘70, primi anni ‘80, descritta attraverso gli occhi di chi sbancava il lunario vivendo alla giornata in abitazioni fatiscenti e ciondolando nei bar di quartiere ove era più facile trovare una microcriminalità ben radicata.

Il film, liberamente ispirato dal romanzo del giornalista Dido Sacchettoni, prende il via nell’inverno del 1979, con una presentazione in prima persona, su fondale rigorosamente scuro, di ogni singolo componente della “banda dell’arancia meccanica”, così denominata per via della violenza impiegata durante le rapine. Unico a non presentarsi Remo Guerra, un Valerio Mastandrea che accantonati i panni del ragazzo della porta accanto, non rinuncia comunque alla sua marcata Romanità. Facendo da voce narrante della pellicola e da spugna delle impressioni di chi come lui; poliziotto allergico alla vita militare, si ritiene portavoce di una lotta di classe contro chi ha avuto una vita più facile, rispetto a chi proviene dalla borgata. Le riprese che accompagnano la voce di Mastandrea rivelano, in toni chiaroscuri, la notte come luogo ove rifugiare le proprie paure e alimentare le proprie vendette. Gli angoli e i vicoli di periferia vengono paragonati alle abitazioni rapinate, con riprese che vogliono far risaltare la bruttura della vita ai margini della società e lontano dai centri di potere. Tutti gli attori riescono a calarsi efficacemente nei rispettivi ruoli a iniziare da Giorgio Tirabassi, nei panni di un padre di famiglia con una grande voglia di ‘svoltare’ gestendo un bar acquistato con le refurtive delle rapine. Marco Giallini, esperto di auto e pilota mancato a causa delle modeste origini. Per finire con Emanuel Bevilacqua, al suo esordio da protagonista e ingaggiato dal regista in maniera quasi casuale, detto “il Rozzo” per via dei modi rudi e violenti.

La riuscita del film è di buon livello; la pellicola fu presentata a Venezia e Mastandrea venne candidato ai nastri d’argento 1999 come attore protagonista, ma al tempo stesso solo parzialmente riuscì a centrare il proprio intento, causa una sceneggiatura solo in apparenza didascalica, che non riuscì a fornire conclusioni utili per quanto riguarda l’introspezione umana dei protagonisti, trattata in maniera eccessivamente superficiale; prediligendo invece scene d’azione più concitate, che fecero perdere al film quell’aura socialmente utile che aveva accompagnato gli intenti di uno dei registi più sottovalutati del nostro cinema.

L’odore della notte (id.) Italia – 1998. Regia di: Claudio Caligari Genere: drammatico Durata: 100′. Cast: Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Giorgio Tirabassi, Alessia Fugardi, Emanuel Bevilacqua, Francesca D’Aloja. Fotografia: Maurizio Calvesi Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi Soggetto: Dido Sacchettoni Sceneggiatura: Claudio Caligari Montaggio: Mauro Bonanni Produzione: Sorpasso Film Distribuzione: Filmauro.

L’odore della notte, di Claudio Caligari

Valutazione finale: 7 /10