The Bay, recensione del film diretto da Barry Levinson

The Bay, recensione del film diretto da Barry Levinson.

Forse non è del tutto Fantascienza, ma di sicuro un atto di denuncia quello di The Bay. Film diretto dal dotato regista Barry Levinson, l’uomo dal multiforme spettacolo, dalla satira in commedia Disastro a Hollywood all’avventura Bandits, dalla Sci-Fi Sfera al noir Bugsy, dal dramma di Rain Man alla parata di stelle di Sleepers.

The Bay, recensione del film diretto da Barry Levinson.

The Bay, recensione del film diretto da Barry Levinson.

Nella forma oggi ordinaria del Found Footage,The Bay è un accalorato grido di allarme ecologico per il degrado ambientale di questo pianeta. Cui il regista aggiunge il monito per un maggior rispetto verso la natura ed una sferzata alle manovre di governo. I filmati ritrovati di The Bay non sono i tradizionali girati in soggettiva, come nell’universo di titoli di catalogo. Ma sono documentari effettuati da un cameraman televisivo incaricato di riprendere gli eventi in un servizio in seguito messo a disposizione del pubblico per via mediatica.

Nella forma oggi ordinaria del Found Footage,The Bay è un accalorato grido di allarme ecologico per il degrado ambientale di questo pianeta…

Il film apre con una giornalista TV, Donna Thompson (Kether Donohue) che ricorda un tragico 4 luglio di pochi anni prima. Quando gli abitanti di Claridge, cittadina sulla baia di Chesapeake, nel Maryland, furono decimati da un parassita acquatico. Generato nelle feci di polli provenienti da un immenso allevamento nelle vicinanze e gettate nelle acque della baia. Mutò in una colonia di mostruose creature che attaccarono e divorarono la popolazione locale e ogni forma di vita nell’area. Il nutrimento dei polli a base di steroidi e le possibili radiazioni provenienti da un reattore nucleare nei pressi della baia, sono alla base della mutazione batterica e dello scompenso organico denunciato dalla giornalista.

Gli eventi insabbiati,oscurati dai media e mai resi pubblici non fanno novità nel cinema di fantascienza. Apollo 18 ne è un recente esempio, ricalco in minore dell’inquietante Capricorn One del ’78. Il racconto di Donna, decisa a non tenere più nascosti questi fatti, è intervallato dai filmati che scandiscono il passo della storia. Il paese è in festa è il 4 luglio, festa nazionale e ovunque c’è gioia, spensieratezza, folklore, sole, attività sociali, sotto l’occhio compiaciuto del sindaco (Frank Deal), attento a che nulla possa guastare la celebrazione.

La dinamica della sezione introduttiva è quella de “Lo squalo”. Da una parte la comunità distratta, dall’altra il pericolo imminente, in mezzo la dabbenaggine e l’interesse. Il ritrovamento nella baia di alcuni corpi dilaniati provoca il finimondo e innesca l’inizio delle indagini che portano ad identificare un flusso di tossine che segue la corrente verso la costa di Claridge. Si apprende che dall’allevamento di polli vengono scaricati ogni giorno quintali di guano nelle acque. Rifiuti organici a loro volta compromessi dal nutrimento alterato somministrato agli animali.

Presente e futuro si mescolano alle reminiscenze del cinema di Fantascienza di ieri, dove il nemico veniva dallo spazio in una forma che sublimava il pericolo oltrecortina…

Presente e futuro si mescolano alle reminiscenze del cinema di Fantascienza di ieri, dove il nemico veniva dallo spazio in una forma che sublimava il pericolo oltrecortina. Il film di Levinson richiama una minaccia più viscerale, un ecosistema snaturato e messo a rischio dalle attività stesse dell’uomo. Confezione abituale del cinema di Fantascienza di quest’oggi, The Bay è un reportage sui vizi privati e le pubbliche virtù della struttura politica. Provocatorio là dove la voce del regista si fa sentire dalle fragili illusioni delle celebrazioni di massa e non a caso il calendario è quello della festa nazionale del 4 luglio.

Nell’epilogo la sferzata si fa più tagliente ed allusiva. Quando attraverso le confessioni di Donna si apprende come la città avesse infine raggiunto un accordo finanziario con il governo. Con un conseguente flusso di denaro che, passando di mano in mano, siglava un contratto che comprendeva il silenzio sull’accaduto.

Allora la paura percepita in The Bay non è più nelle immagini delle persone divorate nelle viscere dai parassiti, ma nel messaggio verde di un regista che aziona il sistema d’allarme sulla violenza perpetrata dall’uomo nei confronti della natura e sulle manipolazioni che seguono per la conservazione dell’interesse a scapito della salute dell’intero pianeta.

The Bay (Id.) USA 2012 Regia di: Barry Levinson. Genere: Fantascienza, Thriller Durata: 84′. Cast: Christopher Denham, Michael Beasley, Lauren Cohn, Kether Donohue, John Harrington Bland, Sean Johnson, Truman Brothers, James Patrick Freetly, Kenny Alfonso, Beckett Clayton-Luce, Wyatt Hays, Will Rogers, Steven Kunken, Frank Deal, Kristin Connolly. Fotografia: Josh Nussbaum. Musiche: Marcelo Zarvos. Sceneggiatura: Michael Wallach.

The Bay, recensione del film diretto da Barry Levinson.

Valutazione finale: 5/10