
I fratelli Manetti dopo la trilogia dedicata al personaggio delle sorelle Giussani: Diabolik, decidono di attraversare i ricordi della loro infanzia e più precisamente quelli materni, per tornare in un loro luogo ‘decore e poter finalmente narrare una favola moderna con vista sul mondo del calcio.
Con l’aiuto di alcuni ottimi attori, fra i quali spicca il vero protagonista della pellicola: Rocco Papaleo, nel ruolo di un pensionato con un’idea folle, ovvero una raccolta di poche centinaia di euro a carico di ogni abitante di Palmi, per ingaggiare un campione di serie A che potrebbe così rilanciare sia le proprie azioni, così come far vincere alla U.S. Palmese il campionato dilettanti della Calabria. Al quale si aggiungono altri ottimi comprimari fra i quali Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Max Mazzotta nella parte del coach della U.S. Palmese e Giulia Maenza, nella parte di Concetta, figlia di Vincenzo e già vista in The Bad Guy (id.; 2022 – in prod.). Per concludere con il trentaduenne Belga: Blaise Afonso, nel ruolo di Etienne Morville, campione degno della Champions al quale l’ostracismo dai grandi palchi farà solo che bene.
Morville difatti inizialmente evoluisce a Milano, ma non è dato sapere per quale formazione, vittima di un agente che lo vede come un’azienda che cammina e che solamente poi deve saper giocare a livello dignitoso. Sarà l’arrivo in una dimensione più famigliare e per questo simile alle sue origini – le Banlieu Parigine – che gli farà riscoprire il gusto per lo sport visto e giocato nella maniera più pura.
L’affresco dei Manetti è quindi un inno al calcio e anche ai piccoli centri distanti dalle metropoli, ancor meglio se posizionati nel Sud Italia, per i quali i due hanno disegnato una narrazione altrettanto distante dai soliti luoghi comuni pieni di malavita.
Come dicevamo una favola moderna, ben confezionata e con un finale molto conciliante, ma non scontato. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2024 e da recuperare se amate le favole moderne all’ombra del dischetto del rigore.