Oppenheimer, di Christopher Nolan 

Chi è stato il capo del Progetto Manhattan ?

Un fisico da celebrare ?

Un uomo che troppo tardi si è accorto delle conseguenze delle sue ricerche?

Un approfittatore ?

O un traditore degli ideali americani?

Il vero Robert J. Oppenheimer e Cillian Murphy

Io sono diventato morte, distruttore di mondi

Bhagavadgītā

Descritto come un personaggio controverso sin dalle prime battute della pellicola, la figura del fisico statunitense Julius Robert Oppenheimer è immediatamente rivista alla luce delle conseguenze post belliche delle sue ricerche e delle sue simpatie di sinistra, fotografate come l’errore primigenio e non emendabile, e che lo fecero precipitare in disgrazia attraverso un processo farsa.

Basato sulla biografia scritta dai premi Pulitzer Kai Bird e Martin J. Sherwin e riadattata per l’occasione da uno dei registi più visionari in circolazione, il film di Christopher Nolan, anche nel ruolo di autore della sceneggiatura, si sofferma, come si conviene ai prodotti che trattano materiale scientifico, maggiormente sul dietro le quinte della vita di un uomo attanagliato da ansia da risultato ma anche maggiormente incline alla mediazione rispetto a molti altri suoi colleghi, fra i quali il Premio Nobel Albert Einstein, tutti autoreferenziali e non accondiscendenti nei confronti dei vertici di potere dei college e men che meno incuriositi dall’arruolarsi per una causa bellica.

La figura del fisico newyorchese è immediatamente esaltata da primi piani silenti, dal suo desiderio atavico di affermare le proprie teorie, lasciando alla fine aperto qualche dubbio sulle ragioni che l’abbiano spinto a contribuire a uno sterminio di massa quando ormai la guerra era vinta e la corsa agli armamenti era diventata un semplice gioco di potere fra nazioni.

Film che offre un punto di vista molto trasversale rispetto la vita di uno scienziato molto velocemente caduto in disgrazia

Interpretato da Cillian Muphy, con il medesimo piglio con il quale si approssimava a inscenare le scorribande di Thomas Shelby e dei Peaky Blinders (id.; 20013 – 2022), ma ovviamente senza replicarne le gesta, l’interpretazione offerta dall’attore Irlandese è perfettamente riuscita fin dalla grande perdita di peso dettata dalla necessità di calarsi nel ruolo del fisico americano. Riuscendo a enfatizzarne sia la grande passione per la meccanica quantistica e aggiungendovi stranezze, ideali, ma anche le debolezze, prima di tutto quelle manifestate nei confronti di un’altra donna, oltre la moglie Kitty, interpretata da Emily Blunt.

Ancora una volta Nolan offre allo spettatore un film fiume ma godibile, nonostante la durata di tre ore, intervallate da lunghi silenzi, cambi di espressione e piani sequenza, tutti necessari a una trama che alla fine grazie a un cast di primissimo livello, riesce a restituire la figura di un uomo controverso, stritolato dai sensi di colpa per una scoperta molto più grande di lui e al tempo stesso vittima di eventi per i quali non avrebbe potuto fare molto di più.

Pellicola da vedere perché restituisce un punto di vista unico riguardo la caccia alle streghe, frutto di un periodo lugubre della storia a stelle e strisce. Un periodo che al tempo stesso va inevitabilmente rivisto come il punto d’inizio all’attuale corsa agli armamenti nucleari.

Oppenheimer (id.) USA – UK, 2023 Regia di: Christopher Nolan Genere: Biografico, Drammatico Durata: 180′ Cast: Cillian Murphy, Emily Blunt, Matt Damon, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett, Casey Affleck, Rami Malek, Kenneth Branagh, Benny Safdie, Jason Clarke, Dylan Arnold, Tom Conti. Fotografia: Hoyte van Hoytema Musiche: Ludwig Göransson Sceneggiatura: Christopher Nolan Produttore: Sincopy Films, Atlas Entertainment Distribuzione: Universal Pictures

Oppenheimer, di Christopher Nolan 

Valutazione finale: 7/10