Recensione film “Il regno”, di Francesco Fanuele

Un autista dell’ ATAC in crisi (Giacomo), un luogo lontano dalla modernità, gli scherzi del destino, il potere come burla. Ognuno di questi soggetti potrebbe aver vita propria ed essere raccontato ognuno con le proprie caratteristiche. Invece riunirli è stata la missione del giovane regista Francesco Fanuele. Che con una felice e sognante miscela, sotto forma di commedia, è riuscito a portare la storia sullo schermo. La recensione del film “Il regno”, di Francesco Fanuele.

La circolazione è avvenuta sulle piattaforme di streaming dove non ha tardato a farsi conoscere per l’originalità della storia e la bizzarria degli accadimenti. Il regno non è altro che un luogo fuori porta dove il padre di Giacomo, interpretato dal convincente Stefano Fresi, aveva fondato una comunità medievale. Di cui lui era il monarca con tanto di usi e costumi dell’epoca. Alla su morte Giacomo riceve in eredità la tenuta medievale e tra frizzi e lazzi inizia così la sua esperienza da monarca.

Stefano Fresi e Max Tortora in una scena del film
Film onirico, con punte di critica al potere, di cui è preda Giacomo con momenti che sfiorano la mitomania.

Subito entrano in gioco, ad insaporire la vicenda la sorella di Giacomo (Fotinì Peluso) che rivendica il possesso del reame e l’avvocato-consigliere reale Bartolomeo (Max Tortora) che si dimostrerà in talune occasioni ottimo stratega ma anche inaffidabile cialtrone e opportunista.

La pellicola strizza l’occhio, neppure troppo velatamente ai due capolavori della commedia medievale italiana, “Non ci resta che piangere” e “L’Armata Brancaleone” e seppur ribaltato diacronicamente il francese “I visitatori“, riproducendone il clima festaiolo-satirico e la solennità grottesca nell’intera struttura narrativa. Un’analogia, ma di straforo, anche con il ben più corposo “The Village” di cui questo regno sembra essere la parodia ben riuscita.

In fondo nella realtà concreta dell’esercizio del potere quanti si smarriscono e ritengono di essere indispensabili, presenzialisti a tutti costi, narcisi oltre ogni misura?. Ma non è certo la critica sociale il leit motiv della narrazione che ritrova una sua armonia propria in quel raccontare, anche delirante, che è il tributo più alto dell’arte cinematografica alle donne e agli uomini di questo pianeta.

Il regno (Id.) Italia 2020 Regia di: Francesco Fanuele Genere​: Commedia Durata: 97′ Cast​​: Stefano Fresi, Silvia D’Amico, Francesca Nunzi, Max Tortora, Liliana Fiorelli, Fotinì Peluso. Sceneggiatura: Francesco Fanuele, Stefano Di Santi. Fotografia: Gherardo Gossi.

La recensione del film “Il regno”, di Francesco Fanuele.