Slender Man, di Sylvain White – Recensione Blu Ray

In una piccola città del Massachussets, quattro ragazze liceali eseguono un rituale nel tentativo di sfatare la leggenda di Slender Man. Quando una delle ragazze scompare misteriosamente, iniziano a sospettare che anche lei è stata vittima dell’essere senza volto protagonista di racconti spaventosi…. La struttura di un film dell’orrore, parte quasi sempre da una leggenda o da un racconto che nel tempo si è diffuso, attraverso il passaparola. Modificandone il contenuto e rendendo corposa la trama. In merito a Slender Man, la leggenda narra che si sia un uomo altissimo dal volto indefinito e dalla carnagione piuttosto bianca. Con la truce abitudine di rapire bambini e ragazzini dai 5 ai 17 anni. Slender Man – Recensione Blu Ray

Pur basando il film intorno a tale leggenda, il regista non riesce a dare continuità alla trama.
In più di un occasione ci troviamo con una trama ballerina. Inoltre anche certi personaggi perdono per strada la descrizione dei loro profili.

Slender Man Recensione Blu Ray

E’ palese la volontà del regista di concentrarsi totalmente sul reale protagonista assoluto. Tanto da omettere totalmente la spiegazione di alcuni eventi. O evitare di ampliare la genesi di un personaggio, rischiando, come in questo caso, di far percepire il film come incompleto. Inconsueta anche la scelta di utilizzare una fotografia piuttosto cupa, caratterizzata da ombre e da colori tendenti comunque al buio.

E’ del tutto evidente la volontà del regista di voler sfruttare la “paura del buio”. Paura che, in modo più o meno radicata, è presente in ognuno di noi.
Ciò comporta un calo di attenzione.
Se, le condizioni di buoi vengono perpetrate per quasi tutta la durata della pellicola. I tratti negativi di cui sopra, finiscono per oscurare anche quelli postivi che comunque, ogni tanto, riescono a fare capolino.

E’ palese la capacità del regista di creare comunque attimi di puro terrore, ma tale caratteristica non è sfruttata al meglio.
Un film mediocre, che enfatizza una leggenda e la rende più interessante di quanto realmente sia. Ma incapace di trasferire sullo schermo la stessa potenza che sembra volergli attribuire.

Slender Man – Recensione Blu Ray
Il film prodotto da Mythology Entertainment e Madhouse Entertainment viene distribuito da Universal Pictures e presentato nel formato di 2,39:1 con codifica a 1080 p. Il packaging, come da tradizione, è una semplice Amaray, bella graficamente ma priva di Artwork interno. “Slender Man” è stato interamente girato in digitale con telecamere Sony CineAlta F55 e Sony a7s Mark II . Successivamente riversato su un Master Intermediate 4K.

Complessivamente il Blu Ray è ottimo e se consideriamo che quasi tutto il film gioca sulla penombra e il buio il risultato finale è appagante. Da un punto di vista visivo, le immagini di “Slender Man” non offrono particolare varietà. Questo perché tutto il film è pervaso da una colorazione bluastra, particolarmente fredda, che può,in alcuni momenti, fare quasi da filtro, anestetizzando leggermente la visione. Nel complesso comunque, dettaglio e nitidezza la fanno da padrone e nelle scene alla luce del sole i colori prendono vigore e corposità.
Solo in alcuni momenti ho riscontrato dei lievi problemi di compressione e alcuni artefatti di banding, ma nulla di particolarmente invasivo!

Comparto audio composto da tre tracce: Italiano e Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio e Dolby Digital 5.1 per il Russo. La traccia in lingua italiana è squillante e dinamica riuscendo perfettamente a rendere coinvolgente la visione del film, insinuando nello spettatore angoscia e timore. In tutte le scene riscontriamo precisi effetti di ambienza con un uso corposo di tutti i canali che intervengono repentinamente ricreando un campo sonoro avvolgente. L’uso del Subwoofer è buono e persistente riuscendo a enfatizzare le molteplici scene spaventose. Canale centrale buono che ci regala sempre dialoghi puliti.

Extra latitanti. Troviamo una breve featurette sottotitolata che ci illustra il cast femminile con immagini dietro le quinte e interventi del regista e parte della troupe (9,4′)