7 ore per farti innamorare Recensione

Giulio, giornalista esperto di economia e prossimo al matrimonio con Giorgia, sua fidanzata e collega storica, scopre che questa lo tradisce con il suo capo e per questo decide di cambiare vita iniziando a lavorare per una rivista di gossip. Al tempo stesso Giulio inizia a seguire le lezioni di Valeria, esperta di seduzione e con la quale intreccerà una collaborazione professionale. 

Giampaolo Morelli, attore originario di Napoli, città splendidamente esaltata dalla fotografia firmata da Duccio Cimatti che ce ne dona scorci d’immensa bellezza, trae spunto dal suo romanzo omonimo del 2013, dismette, anche se per poco, gli occhiali da sole che lo hanno reso famoso nei panni del ‘braccio maldestro della Legge’, ovvero L’Ispettore Coliandro, e confeziona una seconda prova in cabina di regia, ma la prima a dirigere un lungometraggio, che si perde solamente sulle ultime curve, portando sì il cast verso una conclusione prevedibile ma altresì smarrendosi nei meandri di un finale scontato che sino a quel momento era stato evitato grazie alla coralità delle varie interpretazioni, preziosa in questo senso la partecipazione di Vincenzo Salemme al solito ispirato in un ruolo capace di esaltarne la vis comica e di Massimiliano Gallo che invece ha preferito abdicare alle sue capacità di attore brillante.

Il film per quanto prevedibile e pur non narrando nulla di nuovo, riesce a far sorridere per merito di una trama mai volgare, non certo scontata, fatta eccezione, come già detto, per il finale e anche grazie a un cast nel quale si staglia anche la figura da coprotagonista di Serena Rossi.
Vedremo se in un futuro Morelli vorrà mettersi nuovamente alle spalle di una macchina da presa cercando magari di narrare storie differenti e con finali ben più convincenti, ma per adesso comunque godiamoci questa sua commedia brillante assolutamente da non cestinare.