La Terra contro i dischi volanti, la recensione del film di F. Sears

La Terra contro i dischi volanti, recensione del film di Fred F. Sears.

Il dottor Russell Marvin lavora in una base militare al progetto Sky Hook consistente nella messa in orbita di nuovi rivoluzionari satelliti. Gli esperimenti di lancio si rivelano più volte disastrosi, finché si scopre che la causa va attribuita alla presenza di una misteriosa, gigantesca astronave extraterrestre. Il comando militare, temendo un’aggressione, ordina di abbattere la nave spaziale, ma ogni tentativo risulta vanificato da un impenetrabile campo di energia. Gli alieni aprono le ostilità e affidano a Marvin un ultimatum: se le grandi potenze non si arrenderanno, in breve la Terra verrà distrutta. Credendo alla minaccia, lo scienziato si affretta a studiare le caratteristiche dei dischi volanti e comprende che gli invasori possono essere sconfitti alterando i campi gravitazionali che li proteggono. Mentre gli Extraterrestri dimostrano la forza delle loro armi devastando Washington, Marvin mette a punto l’arma per combatterli…

Gli alieni di questo film non sono più cattivi di altri. Provengono da un sistema solare disintegrato, hanno una misura del tempo infinitamente più lunga della nostra e, almeno inizialmente non sono aggressivi. Sono venuti ad esplorare il nostro pianeta, cercano di comunicare con noi mediante strani messaggi sonori, ma incappano nelle sperimentazioni della base militare, e solo dopo essere stati bombardati dai soldati sganciano contro le città di Parigi, Mosca, Londra e Washington la flotta di dischi volanti. Per sopraffare i terrestri e carpire i segreti della loro difesa, gli alieni ricorrono anche al rapimento e al lavaggio del cervello di scienziati e militari. Sono protetti da caschi muniti di congegni di traduzione vocale e indossano tute pesanti come armature.

Hugh Marlowe e Joan Taylor in una scena del film.

Fatto in economia e diretto con una certa approssimazione da un regista di western, La Terra contro i dischi volanti è diventato comunque un piccolo classico…

Hugh Marlowe è il dottor Marvin, l’uomo scelto dal destino per salvare il mondo. E’ uno scienziato dalla mente aperta e pronto nelle decisioni: il vero eroe americano che accorre nel momento del pericolo sacrificando la vita privata (sposato da poco, all’inizio del film, il bravo dottore sta pensando solo alla luna di miele).

A quanto si dice Ray Harryhausen, nel disegnare i dischi volanti, si sarebbe ispirato ad una fotografia inglese del 1954 che ritrarrebbe un UFO. Vero o falso, il riferimento alla cronaca è presente anche nella introduzione con voce fuori campo che documenta lo spettatore sui recenti e clamorosi casi di avvistamenti segnalati in tutto il mondo. Fatto in economia e diretto con una certa approssimazione da un regista di western, La Terra contro i dischi volanti è diventato comunque un piccolo classico al punto da ispirare in diversi momenti Mars Attacks! e, soprattutto, Independence Day.

La Terra contro i dischi volanti (Earth Vs. The Flying Saucers.) USA 1956 Regia di: Fred F. Sears. Genere: Fantascienza, Avventura. Durata: 82′. Cast: Hugh Marlowe, Joan Taylor, Donald Curtis, Morris Ankrum, Thomas B. Henrt. Fotografia: Fred Jackman Jr.. Musiche: Mischa Bakaleinikoff. Sceneggiatura: George Worthing Yates, Bernard Gordon.

La Terra contro i dischi volanti, recensione del film di Fred F. Sears.

Valutazione finale: 6,5/10