L’uomo sulla strada, recensione del fim diretto da Gianluca Mangiasciutti

A otto anni Irene assiste alla morte del padre, investito da un’auto che fugge davanti ai suoi occhi. Una volta adulta continua a non ricordare il volto del pirata della strada, che per un istante aveva intravisto, ormai consapevole che l’omicidio sia prossimo alla prescrizione. A esserle di conforto ci pensa Michele, il proprietario dell’azienda dove Irene è stata assunta come operaia e con il quale inizia a stringere un legame molto intimo.

Lorenzo Richelmy e Aurora Giovinazzo in un thriller psicologico di rara efficacia

Thriller psicologico nel quale il colpevole si conosce sin dall’inizio ma che progressivamente si svela anche agli occhi dei protagonisti. Lorenzo Richelmy prosegue nell’interpretare personaggi borderline, protagonisti di pellicole di nicchia e dal vissuto fuori dal comune. Passando indifferentemente da idealisti alla ricerca del colpo della vita (Una vita spericolata, 2018) scrittori caduti in disgrazia e alla ricerca di successo (Dolceroma, 2019), deejay privi di scrupoli (Il talento del Calabrone, 2020) capaci di fare il verso al Talk Radio di Oliver Stone, fino al giovane industriale silente e tutto d’un pezzo tratteggiato nella pellicola di Gianluca Mangiasciutti, 46enne alla seconda regia dopo anni a far gavetta nel mondo dei corti e delle serie TV, e che ci propone una storia come quelle che spesso ci capita di leggere sui quotidiani. Un uomo investito e ucciso da un pirata della strada davanti agli occhi di una bambina, la figlia, che per il padre non riesce a trovare giustizia, non rassegnandosi all’idea di non ricordare il viso dell’uomo che l’ha finito. La ventunenne Aurora Giovinazzo impersona, con una prova ancora più intensa, rispetto a quella di Richelmy, la figura di Irene, una ragazza in perenne scontro con tutti, ma prima di tutto mai in pace con se stessa. Fino a un epilogo che allo spettatore è chiaro sin dalle prime battute.

Film passato curiosamente in sordina e che comunque ha la capacità, attraverso una fotografia livida come la storia che narra, di descrivere un amore malato prima fra padre, madre e figlia e successivamente fra colpevole e vittima. Unica pecca non riuscire a soffermarsi troppo sulle conseguenze di un gesto così inatteso per il quale la vera colpa non è averlo commesso ma non aver avuto la capacità di assumersene la paternità.

L’uomo sulla strada (id) Italna, 2022 Regia di: Gianluca Mangiasciutti Genere: drammatico, thriller. Durata: 110′ Cast: Lorenzo Richelmy, Aurora Giovinazzo, Astrid Casali, Elisa Lucarelli, Eugenio Gradabosco, Marit Nissen, Jozef Gjura, Giancarlo Cordiglia. Fotografia: Natasha Braier Musiche: Alessandro Bencini Sceneggiatura: Serena Cervoni, Mariano Di Nardo Produttore: Eagle Pictures Distribuzione: Eagle Pictures

L’uomo sulla strada, recensione del fim diretto da Gianluca Mangiasciutti

Valutazione finale: 7/10