The Blues Brothers, recensione del film diretto da John Landis

The Blues Brothers, recensione del film diretto da John Landis.

Chicago 1980. All’uscita dal carcere Jake Blues, in prigione per una rapina perpetrata sei anni prima, viene atteso da suo fratello Elwood, che ne detiene la custodia cautelare. Appena fuori i due vanno a far visita all’orfanotrofio dove sono cresciuti. Qui verranno a scoprire dalla direttrice che la struttura è prossima alla chiusura a meno che non si trovino in pochi giorni 5000 dollari per pagare delle tasse arretrate. L’idea dei due fratelli è ricomporre la Blues Brothers Band per trovare il denaro necessario…

The Blues Brothers, recensione del film diretto da John Landis.

Un classico della musica R&B suonato alla velocità di un inseguimento in auto. Figlio di una trama semplice ma decisa in un misto di comicità e citazioni cinematografiche surreali e con un cast di attori comici che da li a breve fece la differenza nel mondo dello star system di hollywood. Dan Aykroyd su tutti, mentre Belushi icona della comicità fisica, e che come Aykroyd era cresciuto nella fucina del Saturday Night Live, scomparve nel giro di pochi anni. Ai due fratelli si aggiunse poi il meglio del Blues made in USA. Da Aretha Franklyn e James Brown passando da Cab Calloway fino alle comparsate di John Lee Hooker e Ray Charles, nel ruolo di un venditore di strumenti, ovviamente, non vedente.

Un classico intramontabile degli anni ’80 con una colonna sonora indelebile.

Tutti elementi che seppero impreziosire musicalmente una pellicola nata dalla fervida mente di John Landis e Dan Aykroyd. Che venne girata in una manciata di settimane sotto la super visione del duo, creatori della sceneggiatura, permettendo così a Belushi e Aykroyd di creare la coppia di fratelli adottivi più famosi del mondo della musica. Capaci di traviare le menti di intere generazioni al suono di pezzi storici di R&B. Riuscendo a portare in giro per ogni angolo degli Stati uniti il loro spettacolo itinerante. Il duo impiegò molti mesi per trovare un gruppo di Session Men così affiatato come la Blues Brothers Band, con la quale sia prima che dopo la pellicola si esibì ripetutamente.

Sempre da ascrivere al film il merito di una serie di battute ormai scolpite nella mente di tutti. Dalle scuse con tanto di “cavallette” sfoderate in faccia ad una Carrie Fisher in piena crisi da matrimonio mancato sino alla “missione per conto di Dio” ripetuta più volte da Elwood Aykroyd. Un fenomeno a tutto tondo che a distanza di oltre trent’anni non tramonta ancora. Che partì in sordina ma che ha saputo divenire un classico della cinematografia mondiale.

Da vedere se non l’avete mai visto, da rivedere se ne siete innamorati. Da assaporare se adorate Belushi in una delle sue ultime performance drogate prevalentemente da speedball ma anche da tanta indolenza.

The Blues Brothers (Id.) USA 1980 Regia di: John Landis. Genere: Commedia, Musicale Durata: 133′. Cast: John Belushi, Dan Aykroyd, Carrie Fisher, J.Brown, Cab Colloway, Aretha Franklyn, Lou Marini, Matt Murphy, Donald Dunn. Fotografia: Stephen M. Katz. Musiche: Ira Newborn, Elmer Bernstein. Sceneggiatura: John Landis, Dan Aykroyd.

The Blues Brothers, recensione del film diretto da John Landis.