Diabolik, recensione del film diretto dai Manetti Bros

Diabolik, recensione del film diretto dai Manetti Bros.

A Clerville l’ispettore Ginko, capo della polizia locale, insegue da sempre Diabolik. Ladro abile ad assumere le fattezze delle proprie vittime e che non si ferma davanti a nulla pur di portare a segno i propri colpi. Nel mentre la ricca ereditiera Eva Kant viene corteggiata dal viceministro di giustizia, George Caron.

Diabolik, recensione del film diretto dai Manetti Bros.

Il primo Cine Comic di casa nostra, per tacere degli eroi neri e con la ‘K’, portati sul grande schermo nei ‘60, fra cui lo stesso Diabolik, viene collocato dai fratelli Manetti nella ‘loro’ Bologna. Già percorsa in lungo e in largo alle calcagna dell’ispettore Coliandro, assieme alle altre locations trovate a Milano e Trieste. Per dar vita all’immaginario stato di Clerville perennemente immerso negli anni ’60 e frutto della fantasia delle sorelle Giussani.

Il film dei fratelli Manetti scritto assieme al fumettista Michelangelo La Neve, risulta essere curato in ogni minimo dettaglio.

La pellicola che riporta sul grande schermo la figura del ladro poco gentiluomo e in calzamaglia, con viso e fattezze di Luca Marinelli, ma che nei due sequel già pronti in termini di sceneggiatura, cederà il costume a Giacomo Gianniotti, risulta essere alla fine una perfetta crasi di alcuni fra gli episodi storici delle casa editrice Astorina.

Il film dei fratelli Manetti, scritto assieme al fumettista Michelangelo La Neve, da poco scomparso, è curato in ogni minimo dettaglio. Per ricreare non solo l’epoca del boom economico, ma anche una perfetta rivisitazione del cinema del medesimo periodo. Grazie alla colonna sonora in salsa jazz e prog, curata da Pivio e Aldo De Scalzi, alle scritte sovraimpresse e con font prettamente ’60ies, fino ad arrivare a un Valerio Mastandrea capace di sovrastare Luca Marinelli, con sguardo vacuo e glaciale, e in grado di caratterizzare alla perfezione il perennemente sconfitto ispettore Ginko. Sul medesimo piano da segnalare l’ottima prova fornita da Miriam Leone calatasi nel ruolo dell’ereditiera Lady Eva Kant in maniera estremamente efficace.

A fine pellicola l’immersione nel mondo di Diabolik è appassionante e può piacere forse anche a chi non apprezza il mondo della nona arte, ovviamente accettando che la versione di celluloide di questo cine fumetto sia frutto del trasformarsi in carne e ossa del personaggio su carta.

Diabolik (Id.) Italia 2021 Regia di: Antonio Manetti, Riccardo Manetti. Genere: Poliziesco, Thriller, Azione Durata: 131′. Cast: Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roja, Claudia Gerini, Serena Rossi, Roberto Citran, Vanessa Scalera, Pier Giorgio Bellocchio, Stefano Pesce, Massimo Triggian, Daniela Piperno, Antonino Iuorio. Fotografia: Francesca Amitrano. Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi. Sceneggiatura: Antonio Manetti, Riccardo Manetti, Michelangelo La Neve.

Diabolik, recensione del film diretto dai Manetti Bros.

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