Non c’è più religione, recensione del film diretto da Luca Miniero

Non c’è più religione, recensione del film diretto da Luca Miniero.

Uno scenario incantevole immerso nella macchia mediterranea delle Isole Tremiti. Un gruppo di attori ben rodati alla commedia. Una piccola storia ben congegnata. Shakerate tutto ed ecco servito questo Non c’e’ piu’ religione, soft story strutturata intorno a tre personaggi isolani, tutti con passati turbolenti, frizzanti, instabili.

Non c'è più religione, recensione del film diretto da Luca Miniero

Il sindaco, Cecco, è un Bisio stralunato e imprevedibile come sempre, affiancato dall’istrionica Angela Finocchiaro, suor Marta sempre all’erta e dal passato movimentato. Alessandro Gassman Marietto/Bilal, chiude il cerchio nei panni di un italiano convertitosi all’Islam. La comunità isolana è racchiusa in poce decine di individui, solidali ma anche preda di antiche diatribe, di piccole faide famigliari.

Una commedia sulle diversità che centra l’obbiettivo e diverte!

Succede che tra litigi e riappacificazioni, invettive e gran sorrisi si debba decidere sulla composizione dell’imminente presepe vivente e in particolare su chi dovrebbe impersonare il ruolo del Bambino Gesù. Il prescelto, un ragazzotto troppo in carne, viene spronato a metter giù chili ma ben presto l’operazione si rivela vana, senza prospettive. Il futuro nascituro ama troppo il cibo e a nulla valgono gli sforzi della Comunità per riportarlo sulla retta via culinaria.

Quando tutto sembra perduto ecco il lampo di genio del sindaco: far interpretare la parte del divin neonato al futuro figlioletto di Gassman, alias Imam delle Tremiti. Tutto a posto, almeno sembra. Sconsigliato da più parti, il piccolino è figlio di musulmani, si trova a fronteggiare l’ostilità dei tremitesi che considerano la candidatura irricevibile. L’arrivo della figlia di Cecco, in attesa di un bebè rassicura la comunità che troverà una soluzione inaspettata e riconciliante.

Commedia semi-seria sulla diversità di diverse prospettive culturali e sulla loro apparente inconciliabilità. Non c’è più religione affronta con leggerezza un tema delicato, che continua a tutt’oggi a dividere un Paese, lacerato da alcune discutibili prese di posizione oltranziste e facilmente traducibili in facili consensi elettorali. Dimentichi della nostra antica storia di emigranti, spesso poveri, senza tutele. Spesso soli.

Non c’è più religione (Id.) Italia 2016 Regia di: Luca Miniero. Genere: Commedia Durata: 90′. Cast: Claudio Bisio, Alessandro Gassmann, Angela Finocchiaro, Nabiha Akkari, Giovanni Cacioppo, Laura Adriani, Mehdi Meskar, Paola Casella, Massimo De Lorenzo, Giovanni Esposito, Roberto Herlitzka. Fotografia: Daniele Ciprì. Musiche: Pasquale Catalano. Sceneggiatura: Luca Miniero, Sandro Petraglia, Astutillo Smeriglia.

Non c’è più religione, recensione del film diretto da Luca Miniero.