Prey La preda, regia di Dick Maas – Recensione Blu Ray

La polizia olandese scopre i corpi dilaniati di una famiglia in una fattoria appena fuori Amsterdam ma non trova alcun indizio su chi o cosa sia responsabile di questo massacro. Lizzie, una veterinaria che lavora allo zoo cittadino, ricorda di aver visto mutilazioni del genere durante il periodo passato in Africa, e sospetta che questa sia l’opera di un leone a piede libero molto forte e feroce. (Prey La preda recensione Blu Ray)

Inizialmente le sue affermazioni non vengono prese sul serio fino quando il numero delle vittime comincia ad aumentare. Il felino ha scelto Amsterdam come terreno di caccia e le autorità decidono di chiamare in aiuto Jack, un noto cacciatore costretto sulla sedia a rotelle. Jack e Lizzie si metteranno sulle tracce del feroce predatore in una pericolosa caccia per salvare la città rischiando le loro stesse vite.

“Prey – La Preda” è la sagra dell’emoglobina. Il tripudio del Grand Guignol. Un film in cui i cadaveri abbondano e il sangue viene espulso a secchiate. Una pellicola ad alto tasso di adrenalina, realizzata con cura e attenzione ai dettagli. Il film funziona. C’è un leone, anzi più di uno, che arriva senza alcuna motivazione logica in Olanda.
Non è scappato da un circo, non è fuggito da uno zoo. Forse è lì a causa del cambiamento climatico, con Madre Natura che si sta riappropriando dei suoi spazi e vuole ricordare agli uomini che non sono al vertice della catena alimentare. Forse è ad Amsterdam perchè qualche imbecille ha voluto che Kimba fosse il suo animaletto domestico e le cose non sono andate come si era aspettato. La presenza del cattivissimo gattone, insomma, non verrà mai chiarita.

C’è una popolazione che risponde alla minaccia con quella che a prima vista sembra pura idiozia unita ad un malcelato autolesionismo.
Ci sono morti, proclami, avvisi della polizia che esortano a restare a casa. Ma l’amsterdammer medio non vuole privarsi della giornata al parco, del barbecue con gli amici, della passegiata a mezzanotte col cane e della consueta capatina al coffee shop sotto casa.
Tanto, che rischio c’è? Sì, lo so. Sembrerebbe un’esagerazione grottesca, figlia di un umorismo a tinte noir. Ma basterebbe ricordarsi del fenomeno dei sedicenti runner e degli improbabili pisciatori pro-pelouche, esploso durante il lock down italiano, per intuire che non siano lontani dalla realtà.

E sopratutto c’è, parafrasando Lessing, un’attesa del leone, che è essa stessa un piacere, una vera gioia. Fino all’ultimo, la presenza della sanguinaria belva è solo accennata.
E’ un susseguirsi di piccoli indizi. Ombre, ruggiti, impronte. Urla, viscere, arti strappati. Il climax ricorda quello de “Lo Squalo”: sai che c’è qualcosa in agguato, ne hai la sensazione, ma non puoi provarlo. Alle volte è tutto nella tua testa, altre volte ti rendi conto di aver avuto ragione, ma lo scopri quando è troppo tardi. Un ottimo film, da non perdere!

(Prey La preda recensione Blu Ray)
Il film prodotto da Shooting Star Filmcompany BV e Parachute Pictures è distribuito per il mercato Home Video da Blue Swan Entertainment e presentato nel formato di 2,35:1 con codifica a 1080 p. La confezione è una’Amaray Combo (nella confezione troviamo il film in Blu Ray e il DVD) dalla livrea nera, accattivante graficamente, ma priva di Artwork interno.

La qualità del prodotto rivela una grande cura svolta dai tecnici in fase di encoding che ha permesso di ottenere un disco strepitoso sotto tutti i punti di vista. Il quadro video è ricco di informazioni, con un quantità e qualità di dettagli sopra la media. Ogni oggetto in primo e secondo piano è riprodotto con dovizia di particolari e anche gli sfondi godono di estrema definizione. Anche le riprese in penombra risultano convincenti non mostrando artefatti o cali nella definizione, che rimane sempre notevole. I colori risultano estremamente realistici. Gli incarnati risultano naturali.

Comparto audio composto da due traccie DTS HD 5:1 Master Audio per la lingua originale e l’italiano. La traccia Italiana e squillante e potente, capace di creare effetti di ambienza e di restituire allo spettatore una sensazione di estrema spazialità e profondità in ogni scena. I suoni, sia primari che secondari, sono riprodotti fedelmente e con dovizia di particolari. Troviamo un canale centrale sempre presente che ci regala dialoghi estremamente chiari. Subwoofer vigoroso che interviene in tutte le scene horror con grande determinazione.

Comparto extra assente. Peccato.