Recensione film “Oxygene”, di Alexandre Aja

Recensione film “Oxygene” di Alexandre Aja.

Al risveglio in una capsula criogenica, una giovane donna non si ricorda chi è o come sia finita lì. L’ossigeno sta per finire e lei deve recuperare la memoria per cercare di uscire dal suo incubo. Ambientato completamente, salvo qualche leggero flashback, all’interno della capsula, il film crea un forte senso di claustrofobia. La carenza di ossigeno, rivelata costantemente attraverso un inesorabile “countdown”, mette la protagonista e il pubblico in condizione ansiogena e di profondo senso di straniamento.

Lo Sci-Fi-thriller, ha tutte le carte in regola, per conquistare emotivamente il pubblico. Nonostante la presenza di qualche voce, Oxygene è un film con un’attrice sola. Melanie Laurent, molto brava nell’esprimere l’angoscia che con i passare dei minuti, la pervade. Costretta a rimanere stesa sulla schiena, legata e chiusa in uno spazio ristretto, la sua Elizabeth coinvolge e convince. Alternando momenti di calma e razionalità a quelli più disperati e sconfortati, in un crescendo di tensione.

Recensione film "Oxygene", di Alexandre Aja
Alexandre Aja confeziona un thriller Sci-Fi all’ultimo respiro, disponibile su Netflix!

La Laurent è supportata egregiamente dalla regia di Aja, che fa di tutto per movimentare il racconto, lavorando di concerto con il direttore della fotografia Maxime Alexandre. Riesce a riprendere l’angusta camera criogenica da angolazioni variegate, in modo che le inquadrature non risultino mai ripetitive. Cambia continuamente punto di vista, perlustra in ogni angolo la camera criogenica. Ruota la macchina da presa, spazia nell’uso dei colori e gioca con i display del computer di bordo. Crea schermi interattivi, sdoppia e specchia il corpo, crea anche una spettacolare sequenza in CGI, giostrando con le soggettive delle parti del corpo.

Tuttavia poco prima della fine quando il film dovrebbe definitivamente decollare, si assiste a una sterzata, una leggerezza di scrittura, una battuta, una rivelazione di troppo, che fa saltare il banco. È forse uno dei pochi difetti del film, ma quanto basta per rovinare il finale. Melanie Laurent esprime superbamente il senso di panico e i procedimenti mentali di qualcuno che si trova in trappola. L’attrice funziona e suscita empatia. Non cade mai in teatralità melodrammatiche, mentre la sua Liz interroga metodicamente il riottoso M.I.L.O. per ottenere informazioni online o provare a chiamare qualcuno.

E la prova vocale efficace e priva di emozioni, fornita da Mathieu Amalric nella parte di M.I.L.O.  non fa che aumentare il senso di tensione e paranoia. Specialmente dopo che Liz inizia a sospettare che M.I.L.O. potrebbe non averle detto tutto quello che sa. Il montaggio di Stephane Roche crea un ritmo vivace così che il pubblico non sia mai troppo avanti rispetto a Liz in termini di comprensione di ciò che sta succedendo. Gli spettatori sono praticamente invitati a indovinare quale sarà la “grande rivelazione”. Ci sarebbero tantissime possibili soluzioni, per il bizzarro dilemma della protagonista, quella scelta, quando la sceneggiatura scopre definitivamente le sue carte, reca un’inevitabile delusione…

Oxygene (Oxygène.) USA, Francia 2021 Regia di: Alexandre Aja Genere​: Thriller, Fantascienza Durata: 100′ Cast​​: Mélanie Laurent, Mathieu Amalric, Malik Zidi, Marc Saez, Laura Boujenah. Musiche di: Robin Coudert. Sceneggiatura: Christie LeBlanc.

Recensione film “Oxygene” di Alexandre Aja. Il trailer del film.