Una sconfinata giovinezza, recensione del film di Pupi Avati

Una sconfinata giovinezza, recensione del film di Pupi Avati.

Siamo ai tempi nostri, una coppia borghese molto unita, lavori gratificanti e i ricordi d’infanzia che aleggiano e si impongono alla fine del giro. Chicca, qui con le mature fattezze di Francesca Neri, una melanconica moglie, docente universitaria e Lino, un Bentivoglio d’annata, affermato giornalista sportivo, si vogliono molto bene, legati indissolubilmente da anni e anni di rodata unione. Ma il destino, davvero cinico e baro è in agguato. Riserverà una dolorosissima sorpresa a Chicca e relegherà a un incomprensibile stupore l’attonito e svanito Lino.

Una sconfinata giovinezza, recensione del film di Pupi Avati
Pupi Avati confezione un film intenso e commovente che colpisce nell’anima.

Il progressivo deterioramento delle facoltà mentali di lui, l’impotenza continua di lei accompagnata da una sua rafforzata dolcezza fa da contraltare alla brutalità della malattia che non lascia scampo. Un calarsi in tempi adolescenza idilliaci, memorie vive nell’universo parallelo e vivo, lucida follia di una memoria attivissima.

Lino si perde spesso, in qualsiasi situazione sociale dove abbandona ruolo e barriere morali, alternando moti d’ira a teneri abbandoni sempre meno presente a sé stesso e agli altri, smarrendo il filo dei discorsi. E si perde rieccheggiando i suoi passati articoli sportivi, quasi a rinverdire nel sogno, nelle immagini del tempo altero. Rifocilla così la propria voglia inesausta di scoperte nella riscoperta, nei mille timidi perché (questo è anche il nome del cane della sua passata giovinezza) che lo attraversano in ogni fibra e che lo accompagnano verso un lento oblìo.

Avati qui, come in altri lavori, preferisce la forma narrativa a lui più congeniale, un ritornare a ritroso alla scoperta di radici spezzate. Di una comunità perduta, di nuclei famigliari forti e compatti, di relazioni vere. Relazioni vissute dove la parola diventa subito comunicazione genuinamente empatica, valore autentico in un mondo senza bussola e che non si chiede mai perché.

Una sconfinata giovinezza (Id.) Italia. 2010 Regia di: Pupi Avati. Genere: Drammatico Durata: 98′. Cast: Osvaldo Ruggieri, Brian Fenzi, Riccardo Lucchese, Marcello Caroli, Fabrizio Bentivoglio, Francesca Neri, Serena Grandi, Lucia Gruppioni, Cesare Cremonini. Fotografia: Pasquale Rachini. Musiche: Riz Ortolani. Sceneggiatura: Pupi Avati.

Una sconfinata giovinezza, recensione del film di Pupi Avati.