30 Giorni di buio, recensione del film diretto da David Slade

30 Giorni di buio, recensione del film diretto da David Slade.

Un isolato villaggio all’estremo nord dell’Alaska, sta per piombare nel buio per 30 giorni, come ciclicamente accade ogni anno. Con la luce del sole, svanisce ogni requie per gli abitanti, braccati e decimati da un gruppo di vampiri. Il tema dell’oscurità protratta abbinato a paesaggi ed ambientazioni non ordinarie, attrae e suscita interesse ed inquietudine.

30 Giorni di buio, recensione del film diretto da David Slade

L’idea di inserire gli eventi di un film horror in uno scenario che sta per precipitare nell’oscurità per un mese intero, può affascinare ed offrire credenziali di morbosa ed accattivante novità. Attrae, l’oscurità, immersa nel silenzio ovattato dalla neve, paventa ma invita a indagarla, nei suoi angoli, nei recessi delle sue inquiete fattezze. Per un attimo, ma solo un attimo, balena il ricordo della paura nei ghiacci bui di John Carpenter, che ci racconta La cosa (1982), ma il paragone coinvolge solo i termini di “buio” e ghiaccio”. Le ali del riferimento si chiudono del tutto e l’idea delle tenebre nei ghiacci perde l’interesse ed incontra una novità fasulla e mal condotta.

Presto la pellicola si allinea all’infinito numero di racconti fanta-horror senza fisionomia. Le immagini si susseguono già preannunciate, senza spessore emotivo, privo della caratteristica primaria che un film horror dovrebbe presentare. Accade sovente che il vuoto di sceneggiatura e le esigenze di un marketing che pesca nell’infimo abisso del cattivo gusto, non offrano spiragli di aria fresca e ci propongano vampiri anche come cuochi di casa in salsa rosa. Ma anche un filone come questo, pur inflazionato, può presentare i talenti per annoverare pellicole allettanti.

Ma qui,non viene offerto brivido ne tensione. La noia cerca luce in uno scenario buio di emozioni e con interpretazioni esauste e fasulle. Il trucco, nelle creature della notte, è comico e superfluo e i buoni fuggono dai mostri come gli spettatori dovrebbero fare da pellicole di questa fatta. Sam Raimi, in veste di produttore, avrebbe dovuto offrirci qualcosa di meglio.

30 Giorni di buio (30 Days of Night.) USA, Nuova Zelanda 2007 Regia di: David Slade. Genere: Thriller, Horror. Durata: 113′ Cast: Josh Hartnett, Melissa George, Ben Foster, Danny Huston, Manu Bennett, Joel Tobeck, Mark Rendall, Mark Boone Jr. Sceneggiatura: Steve Niles, Stuart Beattie, Brian Nelson. Fotografia: Jo Willems. Musiche: Brian Reitzell.

30 Giorni di buio, recensione del film diretto da David Slade.

Valutazione finale: 5,5/10