Bedevil – Non installarla, Recensione Blu Ray

Tre giovani coppie di adolescenti ricevono un misterioso link dall’amica Nikki che rimanda all’installazione di un’applicazione per cellulare, in parte simile a Siri. Una sagoma maschile caratterizzata da un rosso papillon, che invece di dare indicazioni utili, sembra conoscere nell’intimo le fobie e le paure dei ragazzi. Dopo una serie di inspiegabili manifestazioni Cody, esperto di informatica, inizia ad indagare. Riuscendo a risalire all’IP dal quale sembrerebbe aver avuto origine l’applicazione. “Bedevil Non installarla” Recensione del Blu Ray

Film realizzato in modo grossolano, che mescola i più abusati luoghi comuni del cinema horror. Prende tanti generi cercando di miscelarli nel giusto modo ma purtroppo ne scaturisce un calderone zeppo di mediocrità.

La sceneggiatura particolarmente debole cede il posto alla comicità involontaria evocata dalle reazioni dei protagonisti. Il tutto abbinato alle velocissime apparizioni legate all’inconscio dei ragazzi. Non solo la psicologia dei ragazzi è pressoché inverosimile, ma pure le reazioni rasentano l’incredibile. Girano per casa a luci spente, assistono a fatti inspiegabili ma non fanno una piega e, ovviamente, non rimuovono l’applicazione. Ci provano solo molto più tardi, quando tentano senza riuscire a disinstallarla, ma continuano ad utilizzare i cellulari, fonte di disgrazie inspiegabili.

In mezzo a tutto questo baraccone circense si aspetta una spiegazione, qualcosa che dia ragione di eventi così inusuali. Ecco allora entrare in campo un progressista in giacca e cravatta che teorizza sulla paura. Probabile artefice della famigerata applicazione che viene poi rinvenuto cadavere in cantina di fronte ad una telecamera.

Si tratti di suicidio, omicidio o che altro a questo punto non interessa più a nessuno saperlo. Soprattutto dopo l’apparizione del peluche ghignante e dell’arzilla nonnina che si muove a scatti, ridendo come una pazza mentre saltella avanti e indietro. Evidente citazione al cinema orientale, quello che per qualche anno ha saturato il mercato home video con (inqualificabili) film di paura classificati j-horror… Sorvoliamo anche sul titolo, inutile e vuoto non meno del film.

Un film mediocre e scontato, recitato in modo superficiale.

Bedevil Non installarla Recensione del Blu Ray.
“Bedevil – Non installarla ” edito da Koch Media per la nuova etichetta Midnight Factory viene presentato nel formato 2,35:1 con codifica a 1080. Come consuetudine per tutte le uscite di prestigio targate Midnight Factory la confezione è una bella Slipcase contenente l’amaray impreziosita da un bel artwork interno. Oltre al film in blu ray troviamo l’immancabile booklet di sei pagine realizzato da Manlio Gomarasca e Davide Pulici per Nocturno Cinema.

Il film è stato interamente girato in digitale e questo ha sicuramente permesso alle immagini di trarne vantaggio. Anche se bisogna riscontrare un qualità altalenante anche a fronte di un Bitrate medio di oltre 34 Mbps. Complessivamente l’impatto visivo del film è buono, ma ha alcuni cali di dettaglio, ne penalizzano la visione.

La qualità nei primi piani e alla luce del sole è invece elevata con una quantità notevole di dettagli.
I colori sono pesantemente filtrati, il che conferisce al film un aspetto malsano, ma è presumibilmente ricercato e si adatta perfettamente al film. Il livello di nero, tuttavia, non è sempre convincente e raramente risulta profondo e ricco, virando su altre tonalità in alcune inquadrature.
Nel complesso un prodotto più che dignitoso ma che non può competere con le grandi produzioni.

Audio buono che riesce sempre a regalarci un’esperienza coinvolgente. Troviamo, come sempre, due tracce lossless in formato 5.1 DTS HD sia per la lingua originale che per il doppiaggio italiano. L’audio non’è male anche se non particolarmente definito come in altre edizioni, ma riesce comunque a rendere angosciante ogni inquadratura.

La qualità della traccia italiana è buona e l’uso dei canali surround nei momenti più topici è determinante nel creare un campo sonoro ben realizzato. L’uso del Subwoofer, mai invasivo, è ottimo e quando interviene lo fa in modo egregio. Canale centrale sempre presente che regala dialoghi chiari e effetti di ambienza che si mescolano con i due canali frontali.

Comparto extra sufficiente composto da un “dietro le quinte” sottotitolato (16,17), da un “Finale alternativo” (2,45) e dall’immancabile Trailer.